Qualche giorno fa Matteo Renzi e il ministro Poletti ci hanno rifilato la balla dei 79.000 nuovi occupati nei primi due mesi dell’anno. Ci hanno raccontato della ripresa che si è affacciata al balcone e delle meraviglie del Jobs Act. Oggi l’Istat li sbugiarda dichiarando un ulteriore aumento della disoccupazione.

Approfittando anche dell’ennesimo arresto di esponenti PD, su Twitter era tutto un fiorire di battute tipo “Renzi si scusa dell’errore: 79.000 non erano i nuovi assunti, ma i nuovi arrestati del PD”.

Qualche timido andamento positivo di alcuni indicatori economici in questo periodo c’è stato, ma solo nell’esportazione, il mercato interno è assolutamente bloccato e, soprattutto, queste positività non si sono ribaltate sull’occupazione.

Tanto meno è servito a qualcosa il Jobs Act. La nuova modalità di assunzione a tutele crescenti è entrata in vigore da marzo, quindi le assunzioni dei primi due mesi sono state fatte con la vecchia modalità, a dimostrazione che l’Articolo 18 non è un deterrente alle assunzioni. Da quello che ho letto e sentito, più che altro si è trattato del consolidamento di rapporti di lavoro già in essere, stipulati sulla base della promessa di sgravio contributivo fatta dal governo per chi avesse assunto nei primi mesi dell’anno.

Intanto il paese frana ormai ad ogni pioggia, in senso idrogeologico, e frana ad ogni opera o cantiere di pubblica utilità (forse) appena qualcuno decide di fare la minima indagine, per via della corruzione e del malaffare dilagante.

Da fare ci sarebbero mille cose, il premier (definizione ridicola) si dichiara decisionista, uomo del fare, ma intanto non fa null’altro che annunci e si occupa solo di cose di cui non frega nulla a nessun cittadino e che interssano solo a quella che ormai tutti, proprio tutti, chiamano la casta, dando per scontato quello che scontato è davvero. Quella corte di affaristi e “malaffaristi” che da anni dominano l’Italia e che ci fa rimpiangere la corte di nani e ballerine craxiani che, a confronto, erano veri dilettanti.

E adesso tutti a votare il “merdellum” (l’unica materia che può produrre il “porcellum”), perché il popolo lo sa che il suo problema non è sbarcare il lunario questo mese, ma garantire la governabilità eleggendo indagati, incriminati e condannati nominati dai partiti. Poi via, tutti a Milano a vedere l’EXPO, sperando che i capannoni non ci crollino sulla testa.

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