Negli anni ho imparato diverse cose sul criminale colonialismo sionista, come tutte le forme di colonialismo, anche questo razzista, fascista, sterminatore e predatore.
Molte le ho imparate da valenti storici come l’israeliano Ilan Pappè o il prof. Lorenzo Kamel, italiano, ma laureato a Tel Aviv. Altre dai rabbini ebrei newyorkesi, oppure da altri ebrei come i giovani refusenik (obiettori di coscienza) israeliani che ho incontrato.
Insomma gran parte di ciò che so ha un’origine ebraica, in quanto nel nostro mondo “uccidentale” “democratico” quasi tutto questo viene ben celato dietro strati di opacità e di propaganda, che parlano del popolo ebreo come fosse un unico monolito sionista, giustificando così il genocidio e le razzie in Palestina e alimentando l’antisemitismo esistente. Va ricordato, invece, che gran parte degli ebrei ritiene un abominio contrario alla Torah la costruzione di uno stato nazionale prima della venuta del Messia e comunque un organizzazione politica criminale quella sionista.
Per questo ho deciso di riassumere un po’ di cose che ho imparato in questa serie di aricoli.
Questo è il secondo, gli altri sono elencati qui:
- Sionismo: Colonialista dalle origini
- Sionismo: Sempre alleato del nazismo
- Sionismo: Terrorista dalla nascita
- Sionismo: Chi ha allevato Hamas
- Sionismo: Genocidio, Crimini di guerra e contro l’umanità (in arrivo)
- Sionismo: Antisemitismo e Hasbara (in arrivo)
Dal colonialismo al nazismo il passo è breve
Inizialmente Herzl pensava di costruire lo stato ebraico in altri luoghi poco popolati come l’Argentina, ma nel congresso mondiale sionista di Baltimora del 1899 il sionismo getta la maschera.
“Colonizzeremo la Palestina” dichiarano al New York Times.
Infatti si dimostrarono colonialisti, cioè criminali razzisti, fin da subito, tanto che perfino uno dei maggiori teorici del sionismo, Asher Ginsberg, arrivato in Palestina nel 1891, rimase scandalizzato e scrisse così dei “nuovi coloni”: «Essi trattano gli arabi con ostilità e crudeltà, li picchiano vergognosamente senza alcuna ragione sufficiente, e addirittura si vantano delle proprie azioni. Non c’è nessuno che possa fermare questa tendenza spregevole e pericolosa».
Che differenza c’è fra un nazista e un colonialista?
Solo una: il nazista è un colonialista e come tutti questi è altamente razzista, crede il “suo” popolo superiore, è un sadico massacratore di esseri umani, totalmente insensibile al dolore degli altri, ama particolarmente massacrare i bambini e sottoporli alle più atroci torture, ama violentare e predare ogni ricchezza degli altri.
Però il nazista privilegia l’efficienza e le sue vittime preferisce quindi ucciderle “a catena” in efficienti forni.
Solo quest’ultima è la differenza. Per il resto i colonialisti italiani in Etiopia, Libia, Eritrea, Grecia, Jugoslavia, ecc. si comportarono esattamente come i Belgi di Leopoldo, gli inglesi di Churchill o della Compagnie delle Indie, i tedeschi in Namibia, e ancora come gli stessi tedeschi in tutta Europa.
( https://x.com/ValerioMinnella/status/1927078919506694615 )
Non è un caso quindi che i colonialisti sionisti si alleino a Hitler fin dal 1933.
Lo fanno con la firma dell’Accordo dell’Haavara (Accordo di Trasferimento), con cui “comprano” (cioè ricattano insieme a Hitler e a una banca inglese) 60.000 ebrei tedeschi che accettano di trasferirsi “spintaneamente” in Palestina.
“Abbiamo lo stesso obiettivo” scrivono a Hitler.
L’ex sindaco di Londra Ken Livingstone ricorda come nel 1933 Hitler non si limitò a sottoscrivere un accordo con i dirigenti sionisti, ma armò gli ebrei che andavano in Palestina (i nazisti vendettero pistole Mauser all’armata segreta ebraica).
Fino ad inizio della guerra ci fu una vera e propria collaborazione tra sionisti e nazisti e Hitler inoltre emanò una legge secondo cui in Germania si potevano sventolare solo due bandiere: quella con la svastica e quella sionista.
Le SS organizzarono campi di lavoro e addestramento in modo che ebrei tedeschi che andavano in Palestina.
Vale la pena ricordare la medaglia commemorativa coniata nel 1934 dal giornale tedesco fondato da Goebbels “Angriff” (Assalto) in occasione del viaggio di studio in Palestina del barone nazista Leopold von Mildenstein insieme al rappresentante della Federazione Sionista Tedesca Kurt Tuchlernelle con lo scopo di verificare le possibilità di emigrazione di ebrei tedeschi.
( https://x.com/ValerioMinnella/status/1996298446077153791 )
Con i fascisti italiani i sionisti invece si riescono ad accordare solo nel 1935-36, ma l’Irgun durante la guerra poi stabilirà in Italia la sua base operativa. (Fra i suoi dirigenti il prof. Eli Tavin, poi autore del manuale sulla guerra dell’Irgun “Psychological warfare and propaganda“.)
Alcuni sionisti, come Abba Achimeir o i Massimalisti, si definirono “fascisti ebrei” e proposero il “sionismo totalitario“.
Mussolini stesso nel ’34 lodò Ze’ev Jabotinsky come “il vostro fascista” e permise l’addestramento di Betar, cioè di tenere aperta dal ’36 al ’38 l’Accademia Navale Ebraica a Civitavecchia. Qui, a bordo della nave Sarah I, si addestravano i cadetti (in camicia nera) che nel ’39 avrebbero dovuto partecipare, sotto la guida di Jabotinsky, all’invasione della Palestina.
Hatzohar, il partito revisionista di Jabotinsky, si ispirò al nazionalismo integrale, con simpatie per Mussolini. La sua ala giovanile Betar (ancora esistente) fu modellato sull’esempio dei Balilla.
Seguaci di Jabotinsky furono anche i terroristi di Irgun e Lehi Begin e Shamir, fondatori del partito Herut, poi trasformatosi in Likud.
Lo scoppio della guerra bloccò l’operazione di invasione, ma nel settembre ’40 i sionisti tentarono un nuovo accordo con l’Italia.
Nel frattempo gli stermini nazisti erano venuti alla luce, così come era stato dichiarato pubblicamente anche il razzismo italiano, ma questo non preoccupò affatto i sionisti, tant’è vero che la Banda Lehi dell’Irgun ancora nel ’41 ripropose una nuova alleanza a Hitler tramite l’attaché tedesco in Turkia, il vice ammiraglio Ralf der Marwitz.
D’altronde ai sionisti delle sofferenze degli ebrei deportati e trucidati non importava nulla.
Li consideravano poveracci e deboli, soprattutto proprio quelli che venivano dall’Est. Gli avevano affibbiato anche un nomignolo dispregiativo che non ricordo esattamente, ma che suonava un po’ come “mammolette”, perché si facevano ammazzare senza reagire.
A loro interessava solo creare il loro stato nazionale e facevano crepare volentieri gli altri ebrei che non erano intenzionati a rubare la Palestina.
Ancora i rabbini ci ricordano che:
(fonte: https://x.com/voiceofrabbis/status/1913079096168361997 )
I sionisti in Ungheria aiutarono volentieri i nazisti a mantenere la “deportazione pacifica” (parole dello stesso Eichmann) per far sì che i “veri ebrei”, ovvero i sionisti, fuggissero in Palestina.
Inoltre, i sionisti negli Stati Uniti hanno intenzionalmente ostacolato qualsiasi legislazione volta a salvare gli ebrei europei, sostenendo che se i loro progetti postbellici per la Terra Santa non ne fossero stati parte, allora nessun ebreo avrebbe dovuto essere salvato.
Ben Gurion, il padre di Israele, dichiarò nel 1942: “La catastrofe dell’ebraismo europeo non è, in modo diretto, affar mio“.
Quando a Yitzchak Greenbam, un altro potente leader sionista, fu chiesto di risparmiare parte dei milioni del Keren Hayesod per salvare gli ebrei europei, la sua risposta sconcertante fu: “Ho detto NO, e ripeto NO!! Non una mucca qui per diecimila ebrei in Germania. Bisogna resistere coraggiosamente a quest’ondata che spinge le attività sioniste a ‘secondaria importanza’“.
Lo stimato e leggendario rabbino antisionista, Rav Michoel Ber Weissmandel, cita le famigerate e raccapriccianti parole inviate dall’Agenzia ebraica (sionista) in risposta alla sua disperata richiesta di denaro per salvare gli ebrei slovacchi: “Solo con il sangue conquisteremo la terra“.
Fin dall’inizio, e ancora oggi, hanno usato gli ebrei come carne da cannone.
Insomma per i sionisti 10.000 ebrei non valevano una mucca.
D’altronde anche oggi moltissimi sionisti si richiamano al nazifascismo.
In Germania appena qualche giorno fa è stato arrestato un tifoso del Maccabi che faceva pubblicamente il saluto nazista.
In diverse chat Telegram sono più volte comparsi messaggi che dichiarano senza vergogna e nella più assoluta indifferenza, quando non nel plauso, “Oggi siamo nazisti.“.
È diventato normale vedere in Israele personaggi che sfoggiano abbigliamento e tatuaggi nazisti, come il tizio in foto, che prega al Muro del Pianto, con la svastica tatuata sulla nuca e la maglietta del Reggimento Azov di neo-nazisti ucraini.
( https://electronicintifada.net/content/today-we-are-nazis-says-member-israeli-jewish-extremist-group/33081 )
Un’altra interessante fonte sul suprematismo nazi-fascista sionista è qui:
https://sedestra.substack.com/p/lestrema-destra-in-israele-e-il-suprematismo?utm_source=publication-search
Nel frattempo io mi sono scaricato (si trovano gratuitamente in rete) questi due libri.
Mi ci vorrà tempo per leggerli, perché ho grosse difficoltà con l’inglese, ma vengono descritti come esaustivi sull’argomento dell’alleanza fra sionismo e nazi-fascismo.







